Pagina:Vasco - Della moneta, 1788.djvu/145

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rebbe da tutto il suo formaggio che 330. soldi cioè 120. soldi meno di quello che ha speso per comprarlo. Dunque per riavere i 450. soldi del suo capitale, ed i 45. del suo utile dovrà vendere il formaggio a 16. soldi e mezzo per libbra. Non basteranno più dunque 44. quattrini, come bastavano prima, per comprare una libbra di formaggio, ma bisognerà spenderne 66. Dunque chi si troverà avere 66. quattrini, con cui comprava prima una libbra e mezza di formaggio, non può ora comprarne che una libbra sola. Dunque ha perduto un terzo del suo avere. Dunque è egualmente gravoso ed inconveniente alzare il valore numerario delle monete nobili, che diminuir quello delle monete di rame. Non vi resta pertanto altra maniera plausibile di riformare le vecchie monete erose, che in ritirandole e distribuendone in vece per un egual numerario altrettante nuove d’un valore proporzionato a quel delle nobili. Questa operazione non ha altro inconveniente che d’esser gravosa al pubblico Erario, che dovrebbe soccombere al rimborso di tutto l’eccesso ch’hanno presentemente i valori numerarj delle monete erose. Ma quest’incomodo non è così grave come taluni lo credono. La ricchezza del Principe è la ricchezza della Nazione. Tutt’i buoni Principi non distin-


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