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migliore per determinare il rapporto fra le monete d’oro e d’argento. Si esaminan a parte una per volta le tariffe di quasi tutte le Nazioni d’Europa; si osserva qual rapporto è fissato fra le monete d’oro e quelle d’argento in ciascuna tariffa. Si fa la somma di tutti questi rapporti che variano in diverse Nazioni, si divide la somma pel numero delle Nazioni, e assumesi il coziente di questa divisione pel rapporto medio che suol chiamarsi l’adequato, e secondo questo si regolano le monete d’oro e d’argento nazionali quanto ai loro legali valori reciproci. Pare a me che non sia abbastanza sicuro il risultato di questo metodo.

In primo luogo quando si voglia sapere il rapporto corrente fra l’oro e l’argento in una data Nazione qualunque, esso potrà ricavarsi da quattro fonti, dalla tariffa delle monete, dal loro corso abusivo, dal corso loro presso i banchieri e cambisti, e dalla estimazione comune delle paste metalliche presso i negozianti ed artisti delle medesime. Di questi quattro fonti si è appunto scelto il più incerto, cioè le tariffe. Il corso abusivo non essendo altro che un rimedio con cui restituisce il commercio quella giusta proporzione ch’è stata alterata dalle tariffe, dev’essere per necessità più sicura guida che non son le tariffe a conoscere i rapporti


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