Serenitá Vostra e stima di meritare presso di lei che questo
suo affetto debba essere ricambiato e riconosciuto. Ch’egli è
trattato nei titoli dalla serenissima republica con lo stesso
termine che si veniva con li suoi antecessori giá 200 anni; e
pur questa materia de’ titoli si trova oggidí in tanta corruttela,
ch’egli, con li titoli che riceve, viene ad essere trattato del pari
con privatissimi cavalieri, i quali si onorano con titolo di «Eccellenza».
Ch’il papa lo onora con titolo di «diletto figliol» e
con le preeminenze che si dánno a Toscana e Savoia; il re di
Spagna le scrive «illustrissimo»; l’imperatore fa il medesimo
ed era per darle il luogo in capella; e che spera aver il medesimo
dall’arciduca Mattias, se entrerá al governo; ch’il re cristianissimo
non usa titoli, ma lo chiama «suo parente». Che Vostra
Serenitá, onorandolo, non disgusta alcuno, perché a Savoia lui
cede, con Toscana è cognato amorevolissimo, li duchi di Ferrara
non ci sono; in maniera che, onorando lui, non si fará
cosa che disgusti altri, ma ben si obligherá lui e la sua casa
perpetuamente. Ch’egli non pensava a questo, ma è stato eccitato
dalli suoi buoni servitori, i quali non possono persuadersi
che debba esserle negata una dimanda si giusta, onesta e ragionevole.
E che tutto ciò mi diceva confidentemente e perché lo
rapportassi alla maniera che meglio mi paresse, perché in luogo
di gusto non ricevesse disgusto; e che, quando si scoprisse
inclinazione di sodisfarlo, egli, quando cosí fosse grato, faria
T instanza piú formalmente, onde si avesse piú causa ed occasione
di graziarlo. E si allargò in questi concetti con gran
affetto, che ben se le scopriva l’interno del cuore. A questo
offizio risposi brevemente: di non sapere quali rispetti potessero
altre volte aver detenuta la Serenitá Vostra dal rissolversi in
questa materia con altri principi e con lei medesimamente, né
meno quali ci potessero esser al presente: ben poteva credere
che si fosse mossa con fondatissime ragioni. Che riporterei questo
offizio con la medesima confidenza e secretezza che veniva da
lei; e di due cose la potevo assicurar: l’una ch’ogni sua proposta
è ascoltata con attenzione e con amore; l’altra che Vostra
Serenitá ama e stima grandemente la sua persona, desidera darle