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106 mantova

Serenitá Vostra e stima di meritare presso di lei che questo suo affetto debba essere ricambiato e riconosciuto. Ch’egli è trattato nei titoli dalla serenissima republica con lo stesso termine che si veniva con li suoi antecessori giá 200 anni; e pur questa materia de’ titoli si trova oggidí in tanta corruttela, ch’egli, con li titoli che riceve, viene ad essere trattato del pari con privatissimi cavalieri, i quali si onorano con titolo di «Eccellenza». Ch’il papa lo onora con titolo di «diletto figliol» e con le preeminenze che si dánno a Toscana e Savoia; il re di Spagna le scrive «illustrissimo»; l’imperatore fa il medesimo ed era per darle il luogo in capella; e che spera aver il medesimo dall’arciduca Mattias, se entrerá al governo; ch’il re cristianissimo non usa titoli, ma lo chiama «suo parente». Che Vostra Serenitá, onorandolo, non disgusta alcuno, perché a Savoia lui cede, con Toscana è cognato amorevolissimo, li duchi di Ferrara non ci sono; in maniera che, onorando lui, non si fará cosa che disgusti altri, ma ben si obligherá lui e la sua casa perpetuamente. Ch’egli non pensava a questo, ma è stato eccitato dalli suoi buoni servitori, i quali non possono persuadersi che debba esserle negata una dimanda si giusta, onesta e ragionevole. E che tutto ciò mi diceva confidentemente e perché lo rapportassi alla maniera che meglio mi paresse, perché in luogo di gusto non ricevesse disgusto; e che, quando si scoprisse inclinazione di sodisfarlo, egli, quando cosí fosse grato, faria T instanza piú formalmente, onde si avesse piú causa ed occasione di graziarlo. E si allargò in questi concetti con gran affetto, che ben se le scopriva l’interno del cuore. A questo offizio risposi brevemente: di non sapere quali rispetti potessero altre volte aver detenuta la Serenitá Vostra dal rissolversi in questa materia con altri principi e con lei medesimamente, né meno quali ci potessero esser al presente: ben poteva credere che si fosse mossa con fondatissime ragioni. Che riporterei questo offizio con la medesima confidenza e secretezza che veniva da lei; e di due cose la potevo assicurar: l’una ch’ogni sua proposta è ascoltata con attenzione e con amore; l’altra che Vostra Serenitá ama e stima grandemente la sua persona, desidera darle