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gode 25.000 ducati di entrata, dicendosi che abbia gioie per 100.000 ducati.

Ho avuto in mia compagnia sei gentiluomini veneziani: il clarissimo signor Cristoforo Surian fu del clarissimo signor Antonio, il clarissimo signor Andrea Surian, il clarissimo signor Francesco Gradenigo fu del clarissimo signor Francesco, il alarissimo signor leronimo Correr deli’illustrissimo signor Angelo, il clarissimo signor Antonio Moresini dell’illustrissimo signor Francesco, il clarissimo signor Zaccaria Priuli fu dell’illustrissimo signor Alvise. Questi signori e col splendore col quale sono comparsi, ch’è stato grande, e con una assidua e cortese assistenza che hanno voluto farmi, non riguardando alcuni all’etá ed a gradi avuti, non hanno lasciato a dietro opera alcuna per onorare un rappresentante la Serenitá Vostra. Vorrei ben 10 ancora esser atto, si come non mi conosco, ad apportargli col mio testimonio qualche ornamento ed a dargli quelle laudi che molto ben meritano per la nobiltá del nascimento e per le altre loro onoratissime e dignissime condizioni, ed anco per questo onore che cosí cortesemente hanno voluto fare ad un suo rappresentante. Messer Giovanni Francesco, mio fratello, ha voluto lui ancora esser meco del continuo, per il desiderio che tiene che io non abbia alcun riguardo alle communi facultá per poter meglio servire la Serenitá Vostra. Oltre questi, ho avuto una compagnia nobile e numerosa di gentiluomini veronesi, padoani, trivisani e di Feltre, fra’ quali in particolare il marchese Malaspina, il cavalier Papafava ed il signor conte Silvio Sanbonifacio sono comparsi con onoratissime compagnie. Non nomino tutti gli altri in particolare, perché darei troppo tedio; ma confesso però la mia grandissima obligazione alla loro cortesia.

Mi ha servito per secretario messer Marcantonio Padavin, 11 quale, in diversi altri viaggi che ha fatto con suoi illustrissimi ambasciatori con somma diligenza, integritá e fede, ha meritato che altre volte sia stata fatta tale attestazione alle Signorie Vostre eccellentissime delle onorate e degne sue condizioni, che ora non averá bisogno del mio testimonio. Di lui però dirò questo,