Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/181

Da Wikisource.

relazione di nicolò dolfin 175

tutto il viver de’ grassumi, polli e carnaggi conviene procacciarsi dal Veronese e Bresciano, li vini da Modena, e dallo Stato ecclesiastico per lo piú il grano.

Il territorio di Mantoa, che faceva 170.000 anime, fra’ quali, oltre alla contadinanza da cultura, erano descritti 10.000 uomini di ordinanze in raggion di uno per casa, rimane, per la mortalitá delle persone, ridotto a 43.000 solamente e, per la dissipazion degli animali, nella maggior parte inculto; e le distruzioni delle case di campagne e gl’incendi delle ville intiere fanno pompa mestosa delle crudeltá che ha esso ultimamente sofferite. Minori le ha provate la cittá, nella quale e le chiese, che sono per lo piú riguardevoli assai, sono restate illese, e li stabili, levati quelli dei borghi ove fermò l’assedio, si veggono almen al di fuori sottratti dalle devastazioni, se bene molti di essi privi di abitanti, in modo che le strade lontane dal centro della cittá verdeggiano tuttavia: gli altri, denudati della loro mobilia e delle loro merci, le quali fiorivano nell’agucchieria in particolare e ora sono quasi del tutto destitute. Al qual proposito ho saputo esser stato offerto al duca da alcuni olandesi d’inviare a Mantoa, con qualche privilegio, in via di appalto, fin mille uomini in diverse arti versati, per essercitarsi in esse e vivificarle.

Il palagio del duca, qual è, per la sua ampiezza, per la copia di logge, sale, galerie e cortili, delle piú nobili abitazioni che goda altro prencipe in Italia, apparisce vedovo di quelle superbissime suppelletili di seta e d’oro, di quelle pitture eccellenti e di quegli altri ornamenti tutti, che lo rendevano, per l’esquisitezza e per l’abondanza in qualitá, per il vero regale, conspicuo e maestoso.

Il Monferrato, pervenuto nella casa Gonzaga per via di femine, se le ha ampliato il dominio, le ha insieme, col progresso del tempo, consunto l’erario e desolati li sudditi, per li dispendiosi litigi sostenuti in corte cesarea a fine di cavarne giudizi favorevoli, per la costosa costruzione della gran fortezza di Casale, per l’obligo di mantenervi il numeroso presidio necessario al guardarla e per le discordie e guerre aspramente