Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. I, 1912 – BEIC 1904739.djvu/223

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relazione di alvise molin 217


Illustrissimo signor, signor collendissimo, apena son tornato da Nivers che mi conviene andar in Normandia in fretta per levar le signore prencipesse Anna e Benedetta dall’imminente pericolo di contaggio e condurle presso la signora prencipessa Maria a Colomier, per fermarsi l’una con lei e l’altra trasferirsi nella sua badia d’Avene: onde, oltre gli affari publici, i domestici ancora della serenissima casa mi danno poco respiro. Ma quel ch’io temo è la divisione domestica per li beni di qua circa il testamento; e non mancheranno intrichi, se Iddio ed il re non ci mettono la mano. E io con ogni mio spirito procurerò di conservare l’unione di qua e di lá, dove so che Vostra Signoria illustrissima per la parte sua fará ogni sforzo. Ma non è giá consigliata da questi signori a transferirvisi, essendo stimata costi troppo necessaria la sua persona, e per altri rispetti ancora; onde potrá scusarsene sopra la sua grave etá e la staggione cattiva. Dal signor Costantini, che sará riespedito al mio ritorno di Normandia, Vostra Signoria illustrissima intenderá tutte le nòve ed affari di qua. Intanto le mutazioni di Mantova dispiacciono grandemente, e le negoziazioni secrete con Modena ed altri col mezo del signor secretario Parma; onde, se non vi si rimedia e non si camina in altra maniera, qua si disgusteranno affatto, con pregiudizio del padrone serenissimo e de’ suoi popoli, per servizio dei quali Vostra Signoria illustrissima è essortata a faticare vigorosamente col solito suo zelo ed affetto e dar quelli consigli che Ella come contutore è obligata. E da questa parte sará gagliardamente appoggiata, avendone fatto un buon dispaccio, e con gusto hanno inteso la missione del nostro signor Prata a Mantova, dove piaccia a Dio che operi secondo l’intento. Ma, quanto a Vostra Signoria illustrissima, è pregata da questi signori a non moversi dalla patria, per molte considerazioni, massime della sua salute tanto necessaria costi. La morte di Savoia ed i novi turbini, che colá si preparano da quelli, e spagnoli dánno qua gran pensieri: però sono risolutissimi ad ogni protezione ed assistenza verso la sorella, e si rinforzerá cotesta armata con ordini a Criqui per nostro solievo.

Presentai a Sua Maestá la lettera di Vostra Signoria illustrissima e di codesti signori del Consiglio, la quale fu gratissima, e col ritorno del Costantini si procurerá la risposta, come anco quella del signor cardinale, che molto confida, ed il buon padre ancora, nella persona e prudenza di lei: sopra il tutto che il povero prencipe pupillo sia conservato ed allontanati i mali consiglieri.