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relazione di alvise donato |
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e di contaminar, e al presente e per il passato, tant’altri, trovò
quell’onorato e degno cavalliere cosí costante e risoluto nella
fede verso il suo principe, che, non che altro, ma né meno
volse udir né admetter al suo cospetto il fratello, imaginandosi
la cagione della sua venuta, protestando esser piú tosto pronto
a morire che a commettere atto indegno: successo che in un
medesimo tempo averá diversamente segnalati e resi famosi
ambi questi fratelli, uno per fede, l’altro per perfidia. Ma Tessersi
tentato invano il conte di Ri vara, che rivelò il pensiero del
signor duca di Savoia, non per ciò ritirò lui dal proseguir nella
destinata impresa: anzi che, fermo nell’ostinazione di sempre
travagliar altri, solita chiamarsi da lui «grandezza d’animo», andò
sempre tanto piú ansiosamente tirandosi avanti col mezo di
diversi trattati, che nel medesimo tempo secretamente maneggiava
in tutti gli altri luochi guardati del Monferrato; alcuni de’
quali ebbero poi anco effetto, per quello che si disse e per quello
che si è potuto cavar da ragionevoli indizi e d’assai fondate
congetture. Gli riusci ben certamente vana la speranza, che
aveva conceputa, di sollevar e di mover a rivolta i monferrini
col mezo de’ ribelli che erano appresso di lui e col mezo d’altri
ancora, giá di lunga mano secretamente corrotti e contaminati,
da’ quali gli era stato persuaso potersi facilmente indur quei
popoli per leggerezza e per mobilitá d’animo a desiderio di novo
imperio e di novo dominio. Ma ne avvenne tutto il contrario,
perché il mal trattamento che s’usa apunto dal medemo signor
duca di Savoia a’ suoi sudditi, Tesser il Stato suo avanti gli
occhi a’ monferrini, che lo vedono, con continua vicissitudine
di mali per sola colpa del principe,quando afflitto da guerre,
quando oppresso d’estraordinarie gravezze e finalmente travagliato
sempre da novi infortuni, li ha sopra ogni altra cosa contenuti
in officio, li ha indubitamente resi piú fermi nella divozione
verso il proprio e natural patrone, conosciuto da loro di natura
quieto, d’animo moderato, benigno e giusto. Ma, se non ottenne
il signor duca di Savoia di aver la cittadella di Casale per trattato,
se non gli andò fatto di tirar i popoli a sua divozione,
gli riusci però certamente, con l’uso di quei vari artifici co’