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di quanto aveva accumulato; e si sanno l’entrate e spese ordinarie e straordinarie dell’andata in Ungaria del 1566, di nozze e d’altri accidenti; e veggono che ’l tesoro non può essere maggiore, e come il tesoro non è molto grande rispetto alle eccessive spese di guerra, cosí Sua Eccellenza ha poco il modo di cavar quantitá grande di danari per vie estraordinarie, perché li popoli sudditi a Sua Eccellenza, se ben sono ricchi assai di rendite e molto piú che non sono li fiorentini, spendono però quanto hanno né sono industriosi, anzi la maggior parte de’ traffichi e mercanzie sono in mano di ebrei].

Avendo sin qui ragionato con Vostra Serenitá della nobiltá del sangue e antichitá del dominio e paese, de’ sudditi, delle fortezze, dell’entrate di Sua Eccellenza, séguita che si discorra sopra i prencipi vicini, amici o nemici; passo importantissimo nelle cose di Stato. Ludovico Sforza il Moro, duca di Milano, mentre che fu amico di Vostra Serenitá si diffese lo Stato suo da Carlo VIII; e quando se la inimicò, a’ tempi del re Aluigi XII, in pochissimi giorni fu scacciato da quel gran ducato. L’essere Malta sotto la protezione di Spagna e gli agiuti di quel re la diffese l’anno 1565 dalle potentissime forze di sultan Solimano. E Carlo V imperatore, con tutto che fosse valorosissimo, mai fu cosí assoluto arbitro delle cose di molti prencipi come il re di Spagna suo figliolo, perché quello aveva vicino un re di Francia, emolo e potente nemico, e dalle guerre civili travagliato, indebolito e afflitto.

Il signor duca di Ferrara confina con la Santa Sede, con il re cattolico, con Vostra Serenitá, con i duchi di Fiorenza, Mantova e Parma, con la republica di Lucca, con li conti della Mirandola e signori di Correggio.

È buon figliolo e servitore della Chiesa, come quello ch’è prencipe molto religioso e cattolico, e sará sempre, quando i pontefici vogliano che lui sia tale. Pur da Giulio II, Leone X e Clemente VII il duca Alfonso suo avo ebbe, come è noto al mondo, molti travagli, e Sua Eccellenza medesima da Pio IV e V, instigati a cosí fare dal duca di Fiorenza, come ben sa Vostra Serenitá. E perché le cause delle «differenze» sono ancora