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relazione di emilio maria manolesso 43

gentile e umano, e i supplicanti rimangono sempre consolati da Sua Eccellenza, almeno di parole; perché, vedendo il duca che il prencipe, volendo esser amato da tutti, deve dar sodisfazione a tutti, il che, quando è impossibile farlo con gli effetti, lo fa, quando non può altrimenti, con le parole, rimettendo la spedizione a’ suoi ministri di giustizia.

[Preme assai in mantenir in pace e quiete li sudditi, considerando che le parti, fazioni e discordie de’ sudditi possono portar danno alla conservazione dello Stato, essendo agevole alli nemici del prencipe amicarsi quella parte che per giustizia sará stata castigata ed offesa; e ben sa quanto possono facilitar l’imprese e dissegni de’ nemici li sudditi nemici del prencipe naturale, col mezzo de’ trattati e intelligenze che hanno con li parenti, amici e aderenti suoi. E infatti la nobiltá ferrarese è piú unita di qualsivoglia nobiltá di Lombardia.

Nei pensieri è molto temperato: parte tanto piú lodevole in un prencipe, quanto è piú difficile che colui, al quale tutte le cose sono lecite, superi e moderi li propri appetiti e desidèri. Prende recreazione de’ piaceri de’ virtuosi, come di musica e di poesia, gioca alla palla e nuota, lotta, va a uccellare e alla caccia. Nelle cose di donne è riservatissimo e ognuno può dire che la sua donna sia sua. Quando non ha avuto moglie, mai ha seguitato le gentildonne o altre maritate, ma ha preso qualche povera e bella giovane con consenso de’ suoi e poi l’ha maritata. Ed insomma quei piaceri, che prende, piglia quando da’ negozi gli è concesso; ai quali negozi ha rivolto tutti i suoi pensieri, di maniera che sta ritirato le settimane intiere, spendendo in negozi non il giorno solo ma molte ore della notte. Non corre a fretta nelle risoluzioni, ragiona prudentemente, serva gravitá ed il decoro, sparmia e per ordinario tende a cumulare, ma nelle occasioni spende larghissimamente. È d’animo intrepido né teme pericoli, è magnanimo né può cedere a pari o inferiori. Per questo rispetto ha ultimamente preso il titolo di «serenissimo» e di «Altezza». Nella qual materia a me disse questi giorni passati che mai avea desiderato tai titoli, ma aveva sempre ceduti a’ suoi maggiori: pure, vedendo che