Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. II, 1913 – BEIC 1905390.djvu/56

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quanto in veritá aveano, perché credo che dal clarissimo orator venuto novamente Vostra Serenitá abbia avuto il tutto. Ma dirò solamente che dal Campeggio son sta’ accarezzato e fatto participe del tutto, come se ’l fosse sta’ persona di questo Stato; né egritudine, né persona alcuna, né il dir di ofizio mai mi è sta’ di impedimento di veder Sua Signoria reverendissima e di aver quanto desiderava delli trattamenti.

La Santitá del pontefice mi accarezzò molto per rispetto di Vostra Serenitá, ed al partir mio mi disse: — Recomandatime a quella illustrissima Signoria, quando sarete a Venezia, e diteli che li son molto affezionato, ma che non so dove proceda che, sforzandomi di farli in tutte le cose quel che li sia grato, non opera cosa alguna. Non però restarò di esser di bon animo sempre. —

Genoa sopra il mare, in monte, in mezogiorno, facendo uno semicirculo, causa il porto, non ha mure da questa banda, ma ben un muoio bellissimo e la porta assai forte. Alla qual cittá si convien proceder dalla banda del mare per la marina e strade molto strette, per esser da una banda il mare, dall’altra il monte. Dalla banda da terra ha mure, ma non ordinate: e, perché sono alcune strade che conducono ad essa cittá, hano fatto quattro bastie sopra li monti alla moderna, forti con li sui fianchi e ben munite, che guardano la bocca delli monti e la cittá. Il castello, che fu dalla parte da terra, per piú securitá della cittá, fu disfatto. Hanno Gavi, loco forte, che giá fu delli Conti, avuto per danari, e custodisse il passo. Il suo governo è il suo Conseglio maggior ed il dose. Le sue intrate sono di 400.000 ducati in San Giorgio, qual sono in particulari; e, volendo spender per la guerra, augumentano i dazi e vendeno a 5 per cento, non però tutto quel augumento, perché cessano bona parte di francazione; e questi danari ed intrate non sono della cittá, ma de’ particulari, e non sono mai toccati, posseda la cittá chi si voglia. Genoesi sono persone di industria: non attendono né a littere né ad altro, salvo alla mercanzia. Genoesi, divisi di volere: parte di loro desiderano Fregosi, parte Adorni, parte il presente governo.