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RELATIO

circumspecti domini IOANNIS ANTONII NOVELLI

secretarii Mediolani


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A ine pare, illustrissimi ed eccellentissimi signori, che sarebbe officio superfluo voler ora attediar la Serenitá Vostra con replicar, in questo eccellentissimo Collegio, colla viva voce quello che, per spazio di 28 mesi, le ho con frequenti e copiose lettere mie di tempo in tempo dinotato, cosí delle nòve e successi del mondo, come di quello che pertiene in specie al Stato di Milano, percioché son certo che Vostre Signorie illustrissime siano del tutto ben recordevoli. Quanto veramente io abbi patito, mentre che per nome di Vostra Celsitudine ho fatto residenzia presso all’illustrissimo signor don Ferrante, ed in quai pericoli io sia stato piú fiate di lasciarvi la propria vita, ben lo sanno Vostre Eccellenzie, alle qual, se non avessi apieno satisfatto, gliene chiedo umilmente perdono, supplicandogli che per supplimento di ogni mio difetto se degnino accettar la buona volontá, affermandogli che in tutte le azione mie sempre io son proceduto con quella fede e sinceritá che conviene ad un fidelissimo e devotissimo servo loro.

Dal predetto signor don Ferrante son stato, per il vero, benissimo veduto ed accarezzato grandemente, mercé della molta affezione e riverenzia che quel signor mostra portar a questa eccelsa republica, della qual in ogni occasione, che gli sia offerta, parla tanto onoratamente quanto dir se possi. Non è piú