Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. II, 1913 – BEIC 1905390.djvu/77

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Quando il re ha bisogno di danari, si come fu introdotto e dai duchi e da tutti i principi che sono stati patroni di questo Stato, cosí Sua Maestá ha accostumato finora di farne domanda allo Stato, la quale si propone in Milano ad un collegio di 60 gentiluomini eletti dalla cittá. Quando questo collegio delibera di conceder il danaro che il re ha domandato, viene poi dato carico a io del medesimo collegio, che si chiama la «cameretta», che risolvano il modo con che il danaro abbia ad essere ritrovato. Per quello che finora si è veduto, sono stati tenuti due modi principali a trovare danari straordinariamente: l’uno è stato sopra il censo del sale, l’altro sopra il perticato. Il censo del sale è una descrizione fatta sopra le bocche di tutti li popoli, sopra le possessioni che lavorano e sopra gli animali che tengono in casa, né si perdona ad alcuno, ancorché abbia solamente la industria delle sue braccia, cominciando dalli garzoni di 7 anni in su. Entrano anco in questo censo li padroni delle possessioni per conto dei terreni che possedono, ma tale è la carrattata loro, che non arriva di gran lunga alla gravezza del contadino, quale è di 3 staro per testa. Il perticato è una angaria posta sopra tutta la campagna ad un tanto per pertica, che è la misura che si usa di fare sotto la campagna, ed una pertica è un quarto di campo di terra padovana e contribuisce in questo modo: la prataria e risare per pertica trabucchi 3; gli vitati spessi trabucchi 2, gli vitati e da formento trabucchi 1 l / 3i gli aratori e boschi spessi trabucchi 1, li boschivi trabucchi l / 2. Questi dunque della «cameretta» mettono qual gravezza li piace; ma è da notare che in cadauna di queste gravezze vi concorrono gran querele, essendo quella del sale troppo grave a’ popoli e leggiera a’ nobili: però quando ella si mette, i popoli si dogliono. Quella del perticato è anche ella ingiusta; perché non tutti i terreni sono di una medesima qualitá; e, quando ella si paga, quelli che hanno li tristi si dolgono. Oltre che, essendo tale che tutti sono astretti a pagare, li nobili, che sono avezzi ad essere rispettati ed avantaggiati dagli altri, sempre si lamentano. Ma certa cosa è che, quando bene queste gravezze non peccassero nell’ineguale, hanno peccato nell’eccesso, perché sono