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aprendo le braccia, così desolata, così disfatta che il barone tornò a gridare furioso:
— Disgraziata! Disgraziata, come sei ridotta!... Anche tu che mi pianti i chiodi della croce e mi attossichi il pane che metto in bocca!
Egli stava per sfogarsi finalmente, e dire tutte le amarezze che gli aveva dato quella ingrata, quando pensava ch’era nelle mani di un operaio, lei, la sua creatura, il sangue suo, a fargli il letto e la minestra — quando c’era, la minestra!... Don Nunzio, che aveva la testa a tutt’altro che alle tenerezze in quel punto, volle sapere:
— La paglia ce l’hanno le cavalcature?
L’altro si asciugò gli occhi di nascosto, e rispose:
— Sì, sì.