Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/155

Da Wikisource.

— Sì, signore, rispose freddamente il signor Fogg, ma non ho l’onore....

— Perdonate, ma credevo di trovar qui il vostro servo.

— Sapete dov’è, signore? chiese con ansia la giovane donna.

— Come! rispose il signor Fix fingendo di esser sorpreso, non è con voi?

— No, rispose mistress Auda. Da ieri in qua egli non è ricomparso. Sarebbesi mai imbarcato senza di noi a bordo del Carnatic?

— Senza di voi, signora?... rispose l’agente. Ma, scusate la mia domanda, voi volevate dunque partire su quel piroscafo?

— Sì, signore.

— Anch’io, signora, ed eccomi qui tutto fuor di me. Il Carnatic, terminati i suoi raddobbi, ha lasciato Hong-Kong dodici ore più presto senz’avvisare nessuno, ed ora bisognerà aspettare otto giorni la prossima partenza.»

Pronunciando queste parole «otto giorni,» Fix sentiva il suo cuore balzare di gioia. Otto giorni! Fogg trattenuto otto giorni a Hong-Kong! Si avrebbe il tempo di ricevere il mandato d’arresto. Insomma la sorte si dichiarava pel rappresentante della legge.

Il lettore s’immagini che tegola gli piombasse sul capo quando udì Phileas Fogg dire con la sua voce tranquilla:

«Ci sono ben altre navi oltre il Carnatic, mi pare, nel porto di Hong-Kong.»

Il signor Fogg, offrendo il suo braccio a mistress Auda, si diresse verso i docks in cerca di una nave in partenza.