Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/238

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intorno ad essa per non più formare che una sola arteria, — affluente considerevole le cui acque si confondono con quelle del Missurì, un po’ al disopra di Omaha.

Il centesimoprimo meridiano era sorpassato.

Il signor Fogg e i suoi compagni avevano ripreso il loro gioco. Nessun di loro si lamentava della lunghezza della strada, — neanco il morto. Fix aveva incominciato col guadagnare alcune ghinee, che era avviato a riperdere, ma si mostrava non meno appassionato del signor Fogg. Durante quella mattina, la fortuna arrise singolarmente al nostro gentleman. I trionfi e gli onori piovevano nelle sue mani. A un certo momento, dopo aver combinato un colpo audace, egli si preparava a giuocar picche, quando, dietro al sedile si udì una voce che diceva:

«Io giuocherei quadri....»

Il signor Fogg, mistress Auda, Fix, alzarono la testa. Il colonnello Proctor era vicino a loro.

Stamp Proctor e Phileas Fogg si riconobbero a prima vista.

«Ah! siete voi, signor Inglese, esclamò il colonnello, siete voi che volete giocar picche!

— E che le gioco, rispose freddamente Phileas Fogg, gettando un dieci di questo colore.

— Ebbene a me piace che sia quadri,» replicò il colonnello con voce irritata.

E fece un gesto per afferrare la carta giuocata, soggiungendo:

«Voi non ci capite nulla a questo gioco.

— Forse sarò più abile di un altro, disse Phileas Fogg alzandosi.

— Dipende soltanto da voi di provarvici, figlio di John Bull!» replicò il rozzo pe