Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/289

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— Aspettiamo! rispose la giovane donna, che rimase tutta pensierosa.

Così, durante quella giornata di domenica, la casa di Saville-row fu come se fosse stata disabitata, e, per la prima volta da che dimorava in quella casa, Phileas Fogg non andò al suo Club, allorchè le undici e mezzo suonarono alla torre del Parlamento.

E perchè il nostro gentleman si sarebb’egli presentato al Reform-Club? I suoi colleghi non lo aspettavano più. Se la sera del giorno prima, in quella data fatale del sabato 21 dicembre alle otto e quarantacinque, Phileas Fogg non era comparso nel salone del Reform-Club, la sua scommessa era perduta. Non era neppur necessaria ch’egli andasse dal suo banchiere per pigliarvi quella somma di ventimila sterline. I suoi avversarii avevano in mano un bono firmato da lui, e bastava passarlo ai fratelli Baring, perchè le ventimila sterline fossero portate a loro credito.

Il signor Fogg non aveva dunque bisogno d’uscire, e non uscì. Egli rimase nella sua camera e diè assetto a’ suoi affari. Gambalesta non cessò di salire e scendere le scale della casa di Saville-row. Le ore non trascorrevano per quel poveraccio. Egli ascoltava all’uscio della camera del suo padrone, ed in ciò fare egli non credeva di commettere la menoma indiscrezione! Guardava dal buco della toppa, e si immaginava di avere questo diritto! Gambalesta paventava ad ogni istante qualche catastrofe. A volte altresì pensava a Fix, ma un cangiamento erasi operato nella sua mente. Egli non se la pigliava più con l’ispettore di polizia. Fix erasi ingannato in buona fede, e, tenendogli dietro, arrestandolo, egli non aveva fatto altro che il su