Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/291

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nell’India, e la vostra salvezza non era assicurata che se voi vi allontanavate tanto che quei fanatici non potessero riprendervi.

— Così, signor Fogg, ripigliò mistress Auda, non contento di avermi strappato ad una morte orribile, voi vi credevate ancora obbligato di assicurare la mia posizione in Europa?

— Sì, signora, rispose Phileas Fogg, ma gli avvenimenti si volsero contro di me. Però, del poco che mi rimane io vi chiedo il permesso di disporre a vostro favore.

— Ma voi, signor Fogg, come farete? chiese mistress Auda.

— Io, signora, rispose freddamente il gentleman, io non ho bisogno di nulla.

— Come, signore! avete riflettuto alla sorte che vi aspetta?

— Ho fatto le mie riflessioni, rispose lentamente il signor Fogg.

— In ogni caso ripigliò mistress Auda, la miseria non potrebbe colpire un uomo pari vostro. I vostri amici....

— Io non ho amici, signora.

— I vostri parenti....

— Non ho più parenti.

— Vi compiango allora, signor Fogg, perocchè l’isolamento è una triste cosa. Che! neppure un cuore amico per deporvi le vostre pene? Si dice che in due la miseria stessa è ancora sopportabile!

— Lo dicono, signora.

— Signor Fogg, disse allora mistress Auda, che si alzò e porse la mano al gentleman, volete accettare al tempo stesso una parente ed un’amica? Volete voi accettarmi per vostra m