Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/300

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partenza?

Ecco la ragione di quell’errore. È semplicissima.

Phileas Fogg aveva, senza neanco sognarselo, guadagnato un giorno sul suo itinerario, — e ciò unicamente perchè egli aveva fatto il giro del mondo, andando verso l’est, ed avrebbe invece perduto quel giorno andando in senso inverso, cioè verso l’ovest.

Infatti, camminando verso l’est, Phileas Fogg andava incontro al sole, e, per conseguenza, i giorni diminuivano per lui di tante volte quattro minuti quanti erano i gradi ch’egli percorreva in quella direzione. Ora si contano trecentosessanta gradi sulla circonferenza terrestre, e questi trecentosessanta gradi, moltiplicati per quattro minuti, danno precisamente ventiquattr’ore — vale a dire quel giorno inconsapevolmente guadagnato. In altri termini, mentre Phileas Fogg, camminando verso l’est, vedeva il sole passare ottanta volte al meridiano, i suoi colleghi rimasti a Londra non lo vedevano passare che settantanove volte. Ecco perchè quel giorno stesso, che era il sabato e non la domenica, come credeva il signor Fogg, questi lo aspettavano nel salone del Reform-Club.

Ed ecco ciò che il famoso oriuolo di Gambalesta, — che aveva sempre conservato l’ora di Londra, — avrebbe dimostrato, se insieme ai minuti ed alle ore, esso avesse segnato i giorni!

Phileas Fogg aveva dunque guadagnato le ventimila sterline. Ma, siccome ne aveva spese strada facendo circa diciannovemila, il risultato pecuniario era mediocre. Però, già si sa, l’eccentrico gentleman non aveva in quella scommessa cercato altro che la lotta, non la ricchezza. Ed anzi quelle mille sterline rimanenti, egli le divise tra l’onesto Gambalesta e l’infelice Fix, al quale era incapace di serbar rancore. Ma, solo per regolarità, egli fece ritenuta al suo servo del prezzo delle millenovecentoventi ore di gas spese per colpa sua.