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— No, rispose questi, è il passaporto del mio padrone.
— E il vostro padrone?
— È a bordo.
— Ma, replicò l’agente, è d’uopo ch’ei si presenti in persona agli uffici del console, a fine di stabilire la sua identità.
— Come, è proprio necessario?
— Indispensabile.
— E dove sono gli uffici?
— Laggiù, all’angolo della piazza, rispose l’ispettore indicando una casa discosta duecento passi.
— Allora vado a cercare il mio padrone: al quale però garberà poco d’incomodarsi.»
Ciò detto, il passaggiero salutò Fix e risalì a bordo dello steamer.