Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/60

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corpo a Benares. Questi tre passeggieri avevano pel whist la stessa passione che il signor Fogg, e giocavano per ore ed ore, non meno silenziosamente di lui.

Quanto a Gambalesta, il mal di mare lo aveva fin allora risparmiato. Egli occupava un camerino a prora e mangiava, egli pure, coscienziosamente. Bisogna dire che, decisamente, quel viaggio, fatto in quelle condizioni, non gli dispiaceva più. Egli vi si acconciava. Ben nudrito, ben alloggiato, vedeva paese nuovo, e poi andava ripetendo a sè stesso che tutto quel ghiribizzo finirebbe a Bombay.

All’indomani della partenza da Suez, il 29 ottobre, non fu senza un certo piacere che egli incontrò sul ponte il garbato personaggio, al quale erasi rivolto sbarcando in Egitto.

«Non m’inganno, diss’egli accostandolo col suo più amabile sorriso, siete proprio voi, signore, che con tanta compiacenza mi avete servito di guida a Suez?

— Difatti, rispose il detective, vi riconosco! siete il servo di quell’inglese originale....

— Precisamente, signor...?

— Fix.

— Signor Fix, rispose Gambalesta. Ben lieto di ritrovarvi a bordo. E dove andate?

— Ma al par di voi, a Bombay.

— Benissimo! Avete già fatto questo viaggio?

— Diverse volte, rispose Fix. Io sono un agente della Compagnia peninsulare.

— Allora conoscete l’India.

— Ma.... sì...., rispose Fix, che non voleva compromettersi troppo.