Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/100

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era alcuna selvaggina, certo non era quello il momento di discutere come si potesse farla cuocere, ma sibbene in qual modo si dovesse impadronirsene. I cacciatori, appena entrati nel bosco, videro Top alle prese con un animale che esso afferrava per un orecchio.

Quel quadrupede era una specie di porco, lungo due piedi circa, color bruno nerastro, ma meno scuro al ventre, con setole dure e poco fitte, colle dita che parevano riunite da membrane.

Harbert credette di riconoscere in quell’animale un cabiaj, vale a dire uno dei gran campioni dell’ordine dei roditori.

Frattanto il cabiaj non si dibatteva contro il cane, girava stupidamente i grossi occhi affondati in un fitto strato di grasso; forse vedeva uomini per la prima volta.

Nab avendo brandito il bastone stava per accoppare l’animale, quando costui, strappandosi da Top, a cui rimase fra i denti l’estremità dell’orecchio, mandò un forte grugnito, e sparve attraverso i boschi.

— Ah! il curioso animale! esclamò Pencroff.

Subito tutti e tre s’erano lanciati sulle traccie di Top, ed al momento in cui stavano per raggiungerlo, l’animale spariva sotto le acque d’un vasto pantano ombreggiato da pini secolari.

Nab, Harbert e Pencroff s’erano arrestati immobili. Top s’era gettato in acqua, ma il cabiaj, nascosto in fondo alla pozza, più non si mostrava.

— Aspettiamo, disse il giovinetto, verrà presto a respirare alla superficie.

— Non si annegherà? domandò Nab.

— No, rispose Harbert, ha i piedi palmati, ed è quasi un anfibio; stiamo alle vedette.

Top era rimasto in acqua e nuotava ancora; Pencroff ed i due compagni andarono ciascuno ad occupare un punto dell’argine, affine d’impedire la fuga al cabiaj, che il cane cercava nuotando.