Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/167

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è noto, ad operare sul medesimo strato di carbon fossile e di minerale. Ora, stando alle sue osservazioni, quei giacimenti erano situati ai piedi dei contrafforti del monte Franklin, vale a dire ad una distanza di sei miglia. Non bisognava dunque pensare a ritornar ogni giorno ai Camini, e fu convenuto che la piccola colonia si attendasse sotto una capanna di rami, in guisa che l’importante operazione fosse continuata giorno e notte. Fatto questo disegno, si partì all’alba. Nab e Pencroff trascinavano sopra un graticcio il mantice ed una certa quantità di provviste vegetali ed animali, che del resto si dovevano rinnovare per via.

La strada seguíta fu quella dei boschi del Jacamar, che furono attraversati obliquamente dal sud-est al nord-ovest e nella loro parte più fitta. Bisognò aprirsi una via che doveva formare più tardi l’arteria diretta fra l’altipiano di Lunga Vista ed il monte Franklin. Gli alberi appartenenti alla specie già conosciuta erano magnifici. Harbert ne vide di nuovi, fra cui due dragoni che Pencroff disse essere “porri pretenziosi” poichè non ostante la loro statura, appartenevano alla medesima famiglia dei liliacei, a cui appartengono la cipolla, i cipollini e gli asparagi. Codesti dragoni potevano fornire radici legnose che, cotte, sono eccellenti e, fatte fermentare, danno uno squisito liquore. Se ne fece buona provvista.

Il viaggio attraverso il bosco fu lungo. Durò tutta la giornata, ma ciò permise di osservare la fauna e la flora. Top, più specialmente incaricato della fauna, correva attraverso alle erbe ed ai cespugli, facendo levare indistintamente ogni maniera di selvaggina. Harbert e Gedeone Spilett uccisero kanguri a colpi di freccie, ed un animale che rassomigliava molto ad un riccio e ad un formichiere: il primo perchè si appallottava facendosi irto di punte, il secondo perchè aveva artigli atti a scavare, un muso lungo