Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/181

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zona scarlatta che si andò allargando, venne ad arenarsi sopra il greto all’angolo sud del lago.

I coloni corsero verso quel luogo; il dugongo era morto. Era un enorme animale lungo quindici o se dici piedi, che doveva pesare tre o quattromila libbre. Al suo collo si apriva una ferita che sembrava essere stata fatta con una lama tagliente.

Qual era dunque l’anfibio che aveva potuto con quel colpo terribile distruggere il formidabile dugongo? Nessuno sapeva dirlo; inquieti di tale incidente, Cyrus Smith ed i compagni se ne tornarono ai Camini.


CAPITOLO XVII.


Visita al lago — La corrente indicatrice — I disegni di Cyrus Smith — Il grasso di dugongo — Uso delle piriti schistose — Il solfato di ferro — Come si fa la glicerina — Il sapone — Il salnitro — Acido solforico — Acido azotico — Nuova cascata.

Il domani, 7 maggio, Cyrus Smith e Gedeone Spilett, lasciando che Nab preparasse la colazione, s’arrampicarono sull’altipiano di Lunga Vista, nel mentre Harbort e Pencroff risalivano il fiume per rinnovare la provvista di legna. L’ingegnere ed il reporter arrivarono presto a quel piccolo greto posto alla punta sud del lago e su cui l’anfibio era rimasto arenato. Già gli uccelli s’erano calati a frotte sulla massa carnosa, e bisognò cacciarli a sassate, essendochě Cyrus Smith desiderava conservare il grasso di dugongo e servirsene per i bisogni della colonia. Quanto alla carne, l’animale non poteva mancare di fornire un cibo eccellente, poichè in certe regioni della Malesia è specialmente riserbata alla mensa dei principi indigeni. Ma questo era affare che riguardava Nab.