Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/230

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che dipenderà dall’abbassarsi della temperatura del sole dopo milioni d’anni; altri dalla graduata estinzione dei fuochi interni del nostro globo, che hanno sovr’esso un influsso maggiore di quello che generalmente si crede. Quanto a me, sto a questa ipotesi, in quanto che la luna è veramente un astro raffreddato e non abitabile, sebbene il sole continui a gettare sovr’essa la medesima quantità di calorico. Se dunque si è raffreddata, gli è perchè i fuochi interni, ai quali, come tutti gli astri del mondo stellare essa ha dovuto la sua origine, si sono completamente spenti. Infine, qualunque ne sia la causa, il nostro globo si deve raffreddare un giorno, ma questo raffreddamento non si farà che a poco a poco. Che avverrà allora? Che le zone temperate, in un tempo più o meno lontano, non saranno più abitabili, come ora non sono abitabili le regioni polari. Adunque le popolazioni d’uomini, al par delle aggregazioni d’animali, rifluiranno verso le latitudini più direttamente soggette all’influenza solare. Si compirà un’immensa emigrazione. L’Europa, l’Asia centrale, l’America del nord saranno a poco a poco abbandonate, al par dell’Australasia o delle parti basse dell’America del sud. La vegetazione seguirà l’emigrazione umana. La flora darà indietro verso l’equatore allo stesso tempo della fauna. Le parti centrali dell’America meridionale e dell’Africa diventeranno i continenti abitati per eccellenza. I Lapponi ed i Samojedi ritroveranno le condizioni climateriche del mare polare sulle rive del Mediterraneo. Chi ci dice che a quel tempo le regioni equatoriali non saranno troppo piccine, così da non poter contenere l’umanità terrestre e nutrirla? Ora perchè la previdente natura, per dar rifugio a tutta l’emigrazione vegetale ed animale, non getterebbe fin d’ora sotto l’equatore le basi d’un nuovo continente, e non avrebbe incaricato gl’infusorî di costrurlo? Ho pensato molte volte a tutte codeste cose, amici miei,