Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/314

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— Ecco, gli disse a bassa voce il reporter, ecco una cosa che si può dire....

— Strana! rispose Cyrus Smith.

Strana o no, era una combinazione fortunata. Harbert, il reporter, Nab e Pencroff s’imbarcarono alla loro volta.

Essi non ponevano menomamente in dubbio che l’ormeggio si fosse logorato, ma il più maraviglioso era che la piroga fosse giunta proprio al momento in cui i coloni si trovavano là per fermarla al passaggio, perchè un quarto d’ora più tardi la sarebbe andata a perdersi in mare.

Al tempo dei genii, quell’incidente avrebbe dato il diritto di pensare che l’isola fosse abitata da un essere soprannaturale, il quale poneva la sua potenza al servizio dei naufraghi.

In pochi colpi di remo i coloni giunsero alla foce della Grazia; il canotto fu tirato sul greto fin presso ai Camini, e tutti si diressero verso la scala del Palazzo di Granito. Ma in quel momento Top abbajò con collera, e Nab, che cercava il primo gradino, mandò un grido....

Non vi era più scala.


CAPITOLO VI.


I richiami di Pencroff — Una notte nei Camini — La freccia di Harbert — Disegno di Cyrus Smith — Una soluzione inaspettata — Ciò che avvenne al Palazzo di Granito — In qual modo un nuovo domestico entra al servizio dei coloni.

Cyrus Smith s’era fermato senza dir parola. I suoi compagni cercarono nell’oscurità sulle pareti della muraglia, immaginando che il vento avesse rimosso la scala, come pure a terra caso mai si fosse staccata.... Ma la scala era assolutamente scomparsa.