Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/316

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consumate e non si aveva alcun mezzo di rinnovarle in quel momento.

— Amici miei, disse Cyrus Smith, non abbiamo che una cosa da fare, aspettare il giorno ed agire allora secondo le circostanze. Ma per aspettare andiamo ai Camini; colà saremo riparati, e se non potremo cenare potremo almeno dormire.

— Ma chi è il mariuolo che ci ha fatto questo tiro? domandò ancora una volta Pencroff, non sapendo rassegnarsi.

Qualunque fosse quel mariuolo, l’unica cosa da fare era, come aveva detto l’ingegnere, d’andare ai Camini, e colà aspettare il giorno. Peraltro fu dato ordine a Top di stare sotto le finestre del Palazzo di Granito, e quando Top riceveva un ordine non vi era pericolo che ribattesse sillaba.

Il bravo cane se ne stette quindi ai piedi della muraglia intanto che il padrone ed i suoi compagni si ricoveravano nelle roccie.

Dire che i coloni, malgrado la loro stanchezza, dormissero bene sulla sabbia dei Camini, sarebbe alterare il vero.

Non solamente non potevano non essere ansiosi di riconoscere l’importanza di quel nuovo incidente (o fosse il risultato d’una combinazione le cui cause naturali dovessero farsi palesi di giorno, o fosse invece opera di un essere umano ), ma oltre a ciò erano anche coricati malissimo. Checchè ne sia, in una maniera o nell’altra, la loro abitazione era occupata in quel momento.

Ora il Palazzo di Granito era più che la loro abitazione, era il loro magazzino. Colà stava raccolto tutto il materiale della colonia: armi, strumenti, utensili, munizioni, provvista di viveri, ecc. Se tutto ciò era stato messo a ruba, i coloni dovevano ricominciare le loro fatiche e rifare armi ed utensili. Grave cosa! Onde, cedendo all’inquietudine, l’uno o