Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/346

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adunque circondare la detta prateria d’una palizzata disposta circolarmente, che venisse ad appoggiarsi ad ogni estremità sul contrafforte, ed alta tanto da non poter essere valicata neppur dagli animali più agili. Codesto ricinto, doveva poter contenere un centinajo d’animali cornuti, mufloni o capre selvatiche, e più tardi i loro nati.

Il perimetro fu dunque tracciato dall’ingegnere, e si lavorò subito ad atterrare gli alberi necessari a costrurre la palizzata; ma siccome l’apertura della strada aveva già reso necessario il sacrifizio di un certo numero di tronchi, questi furono caricati e fornirono un centinajo di pali, che vennero saldamente conficcati nel suolo.

Nella parte anteriore della palizzata fu fatto un ingresso abbastanza largo e chiuso da una porta a due battenti, costrutti con robuste tavole, che dovevano essere tenuti chiusi da sbarre esterne.

La costruzione di questo ricinto non richiese meno di tre settimane, perchè, oltre i lavori della palizzata, Cyrus Smith eresse vaste tettoje di tavole, sotto le quali i ruminanti potessero rifugiarsi. D’altra parte, era stato necessario far costruzioni solidissime, perchè i mufloni sono robusti animali, e bisognava temere delle loro prime violenze. I pali, aguzzi alla loro estremità superiore, che fu indurita al fuoco, erano stati uniti l’uno all’altro per mezzo di traverse inchiavardate, e tratto tratto dei puntelli assicuravano la solidità dell’insieme.

Terminato il ricinto, si trattava di fare una gran caccia a’ piedi del monte Franklin, in mezzo ai pascoli frequentati dai ruminanti. Quest’operazione fu fatta il 7 febbrajo, in una bella giornata d’estate, e tutti vi presero parte. I due onaggas, già bene ad destrati e montati da Gedeone Spilett ed Harbert, resero gran servigi in questa occasione.

La manovra consisteva unicamente nell’accerchiare