Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/347

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i mufloni e le capre, stringendosi a poco a poco intorno ad essi. Laonde Cyrus Smith, Pencroff, Nab e Jup si collocarono in diversi punti del bosco, intanto che i due cavalieri e Top galoppavano in un raggio di mezzo miglio intorno al ricinto. I mufloni erano numerosi in quella parte dell’isola. Quei begli animali grandi come daini, dalle corna più salde di quelle dell’ariete, dal mantello bigio misto di lunghi peli, assomigliavano ad argalis.

Fu faticosa quella giornata di caccia. Quanti andirivieni! Quante corse e controcorse! Quante grida! Di un centinajo di mufloni che furono accerchiati, più di due terzi sfuggirono ai cacciatori; ma in fin dei conti una trentina di codesti ruminanti e una decina di capre selvatiche, spinti a poco a poco verso il ricinto, la cui porta spalancata sembrava offrire un’uscita, vi si gettarono e rimasero in prigionia. Insomma il risultato fu soddisfacente ed i coloni non ebbero a lamentarsi.

La maggior parte di questi mufloni erano femmine, alcune delle quali non dovevano tardare a sgravarsi. Era dunque certo che il gregge doveva prosperare e che non solo la lana, ma anche le pelli dovevano abbondare in un tempo poco lontano.

Quella sera i cacciatori tornarono estenuati al Palazzo di Granito; pure il domani andarono a visitare di nuovo il ricinto.

I prigionieri avevano bensì tentato di rovesciare la palizzata, ma non v’erano riusciti, e non tardarono a starsene più tranquilli.

In tutto quel mese di febbrajo non accadde più alcuna cosa importante, i lavori quotidiani furono proseguiti con ordine, ed al medesimo tempo che proseguivano i lavori delle strade del ricinto e del porto Pallone, ne fu cominciata una terza che partendo dal ricinto andava alla parte occidentale.

La parte tuttavia incognita dell’isola Lincoln era