Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/350

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Sì, essi discorrevano spesso di tutte codeste cose e formavano disegni per l’avvenire.

Quanto a Cyrus Smith, silenzioso la maggior parte del tempo, ascoltava i compagni più spesso che non parlasse.

Talvolta sorrideva a qualche riflessione di Harbert o ad una tirata di Pencroff, ma sempre e da per tutto pensava a quei fatti inesplicabili, a quello strano enigma il cui segreto gli sfuggiva ancora.


CAPITOLO IX.


Il brutto tempo — L’ascensore idraulico — Fabbricazione del vetro e dei bicchieri — L’albero del pane — Visite frequenti al ricinto — Accrescimento del gregge — Una domanda del reporter — Coordinate esatte dell’isola Lincoln — Proposta di Pencroff.

Il tempo mutò nella prima settimana di marzo. Era stata luna piena nel principio del mese ed i calori erano sempre eccessivi. Si sentiva che l’atmosfera era impregnata d’elettricità, ed era veramente a temersi un periodo più o meno lungo di tempi burrascosi.

Infatti, il giorno 2, il tuono brontolò con estrema violenza. Soffiava il vento dall’est, e la grandine percosse direttamente la facciata del Palazzo di Granito, crepitando come mitraglia. Bisognò chiudere immediatamente la porta e le finestre, altrimenti l’interno delle camere sarebbe stato inondato.

Vedendo cadere quella gragnuola, di cui alcuni grani eran grossi come uova di colombi, Pencroff ebbe un solo pensiero, cioè che il suo campo di biade correva gravi pericoli.

E subito corse là dove le spighe cominciavano già a levare la testolina verde, e con una grossa tela riuscì