Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/367

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Infine, posto che non possiamo avvicinarla, poco importa.

E Pencroff tornò all’opera, non senza mandare un sospiro di rammarico, perchè in ogni marinajo vi è un pescatore, e se il piacere della pesca è in ragione diretta della grossezza dell’animale, si può giudicare di ciò che un baleniere provi in presenza d’una balena.

E pazienza se non fosse stato che il piacere, ma non si potea dissimularsi che una siffatta preda sarebbe stata di grande utile alla colonia, perchè l’olio, il grasso, i fanoni potevano essere adoperati in molti usi.

Ora accadde questo, che la balena segnalata parve non voler abbandonare le acque dell’isola; laonde, sia dalle finestre del Palazzo di Granito, sia dall’a tipiano di Lunga Vista, Harbert e Gedeone Spilett, quando non erano a caccia, Nab, mentre sorvegliava i fornelli, non lasciavano il cannocchiale ed osservavano tutti i movimenti dell’animale.

Il cetaceo, cacciatosi nella vasta baja dell’Unione, la solcava rapidamente dal capo Mandibola fino al capo Artiglio, spinto dalla sua pinna caudale poderosissima, sulla quale s’appoggiava e si moveva a balzi con una velocità che giungeva talvolta fino a dodici miglia all’ora. Talvolta pure s’accostava tanto all’isolotto che si poteva vederlo distintamente. Era proprio una balena australe, di quelle che sono interamente nere ed hanno la testa più repressa delle balene del Nord.

La si vedeva pure emettere dagli sfiatatoj, a grande altezza, un nugolo di vapore... od acqua, giacchè, per quanto bizzarra sembri la cosa, i naturalisti ed i balenieri non sono ancora d’accordo intorno a ciò. È aria od acqua che questi cetacei emettono in tal modo? Generalmente si ammette che è vapore, il quale, condensandosi d’improvviso al contatto dell’aria fredda, ricade in pioggia.