Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/189

Da Wikisource.

menza, perchè con benigno aspetto teneva così la misera viepiù lontana da colui, per vedere il quale ella avrebbe intrepidamente tollerate quelle medesime tempeste, in faccia delle quali impallidisce anche il provetto nocchiero. Erano già trascorsi due giorni e due notti, che il legno scorrea con equabile viaggio sull’onda fremente e spumosa, quando all’aurora del terzo apparve remotissima spiaggia, la quale a poco a poco viepiù rischiarandosi verso la sera fu vista più distintamente al raggio obliquo del cadente Sole, e poi quindi all’aurora si manifestò vicina, onde con lieto applauso acclamarono i nocchieri tutti i Numi del pelago, che avevano scortato il legno, gridando Sicilia, Sicilia. E per verità non vi era d’uopo di straordinaria scienza della navigazione per distinguere quella sponda, avvegnachè già appariva la maestosa fronte dell’etna fumante, il di cui vapore rotolava al cielo in nembi vorticosi di opaco fumo da lungi visto ed am-