Pagina:Versi di Giacomo Zanella.djvu/132

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118 nelle nozze della contessa cittadella.

     Fresche ghirlande arrecheratti in dono
D’immutabile amore; in sulla sera
     Attenderà di tue pedate il suono:
16Mescerà teco il gaudio e la preghiera.

     Sii gentile con lei, quando con novi
Volti dubbiosa scontrerassi: il core
     Fidato asilo nel tuo cor ritrovi:
20Fiori noi siamo che viviam d’amore.

     Quando senza cagion d’una secreta
Lacrima le vedrai molli le gote,
     Pietà ne senti e le paure acqueta
24Al cor più forte del marito ignote.

     Ecco io ti cedo l’unico rubino,
Che a splendere dal mio vien sul tuo petto:
     Traslata fiorirà nel tuo giardino
28La rosa ch’educai con tanto affetto.

     Oh, per questo mio cor rotto dal pianto,
Per la memoria di Colei,1 che in Dio
     Lieta trionfa e qui t’amò cotanto,
32Sii pietoso e gentil col sangue mio.



  1. Contessa Marianna Saibante-Giusti, la cui morte fu pianta dall’Aleardi.