Dell’antro in sulla porta
Lascio l’elmo e lo scudo,
E mi commetto ignudo 20A tenebrosa scorta.
Pende ignava la mano:
Vacillante e sopita
Ecco afferra uno strano 24La lampa di mia vita.
Pari alle morte fronde
Che per cieco cammino,
Se il grido è ver, l’Eusino 28Manda del Caspio all’onde,
Verso la nova aurora
Pe’ silenti canali,
Che il sol mai non esplora, 32Nuotan meco i mortali.
Lasciò l’aurato manto
Il tiranno sul trono,
Nè schifo ha del colono 36Che gli remiga accanto:
Al monaco il soldato
Sul collo un braccio posa:
Van, come cigni, allato 40Torquemada e Spinosa.