Del superbo pensiero
Le vele ripiegate,
Sotto le ciglia il vate 44Trattien l’ombre del vero.
Che è? Lieve col braccio
Sospingo un uscio eburno,
E tranquillo m’affaccio 48A un mondo taciturno.
Rosea luce discende
Da tutto l’orizzonte
Più marina, nè monte 52Il passo non contende.
Coronati di palma
Sugli opulenti piani,
Presso al ricolto, in calma 56Meriggiano gli umani.
Sacro agli oscuri eroi,
Che col sangue e l’ingegno
Il fratellevol regno 60Maturarono a noi,
Sorge un tempio: co’ doni
Salgon da’ quattro venti,
E sugli alti scaglioni 64S’inginocchian le genti.