Fragil sì, ma pensante. Arme il leone
Pari non ha; né de' volanti il dorso
Schermo più fitto e sinüoso al morso
16De’ venti oppone,
Di quel che l'uom coll’ingegnosa mano
Alle sue membra ordisce ed invermiglia,
Tolto il vello alla greggia e la conchiglia
20All'oceàno.
Tu sulla Senna in trïonfal convegno
L’arti, Alessandro, affratellarsi hai viste,
E la pompa spiegar di sue conquiste
24L’umano ingegno:
Visto hai fervere un mondo; e sotto gli archi
Fastosi de’ trofei di mille climi,
L’orma arrestar meravigliando agi’imi
28Misti i monarchi.
Tu, coronato giudice, l’alloro
Che l'età più non dona a colpe illustri
Desti dell’officina a’ figli industri,
32Desti al lavoro.
Qual invidia finor l’alme commosse?
Quale di fati vïolenza, amico,
Del non mertato vitupero antico
36L’arti percosse?