Folli! Nell’ampio novero
Han fede de’ gagliardi:
D’elmi, di usberghi esultano, 44Di cocchi e lance e dardi:
Nè san che se ti sdegni,
Crolli cittadi e regni;
Ch’ogni montagna è polvere 48Innanzi al tuo furor.
Come nei dì che furono,
Leva il tuo braccio, e l’empio
Atterra, che di Solima 52Arder si vanta il tempio;
Il tabernacol santo
Bruttar di sangue e pianto;
Col ferreo pome infrangere 56Il corno dell’altar.
Oh fa’, gran Dio, che il reprobo
Dalla sua stessa spada
Tronco abbia il collo, e vittima 60Degli occhi propri ei cada!
Dalle mie labbra il mèle
Distilli all’infedele;
Di un laccio indissolubile 64Lo avvolga il mio parlar.