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272 Lario, Ramo di Como.

Ma quando un forte vento ha soffiato lungamente, più d’un giorno sta la fonte senz’alterazione, perché l’interno recipiente di troppa acqua è stato privato; e il consueto spazio di tempo non basta a riempierlo nuovamente. Se questa spiegazione non soddisfa pienamente, quella mi sembra almeno che soffre minori difficoltà. Ma troppo già alla Pliniana ci trattenemmo. Qui solo osserverò che da consimili caverne o pozzi viene probabilmente il vento che soffia nelle cantine appoggiate ai monti, delle quali parlai in più d’un lungo.

Proseguendo il viaggio, siamo tosto a Torno (Turnium), in altri tempi ricco e popolato borgo, edificato sur un ameno promontorio, al di sopra di cui sta Montepiatto, soggiorno altre volte di monache, che trasportate poi furono, come in più innocente asilo, alla Madonna del Monte di Varese. Torno era uno degli stabilimenti più importanti degli Umiliati, che molti ne aveano sul Lario, come in tutta la Lombardia. Quell’ordine, nella sua istituzione, occupavasi del lavoro delle mani, e le case loro non erano che manifatture di lana, ove sotto certe leggi abitavano gli operai colle loro mogli e famiglie. Si rendè quindi ordin regolare, nobilitato col sacerdozio e col celibato. Crebbero per la negoziazione e pei doni le sue ricchezze, e con esse l’indiscipli-