signore. — Ma pure? — Ei lo posò
all’inferiore estremità sulla scanzietta
del mio scrittojo, indi allontanandosi
d’alcuni passi: vorrei, disse, che vossignoria
mi spiegasse perchè quella
figura guardi sempre le persone in
qualunque parte della camera si trovino.
Alla mattina, quand’io fo il letto,
ella si volge verso di me; e s’io vò
alla finestra o verso l’uscio ancor mi
segue cogli occhi; — di modo che,
Gioannetti, io lo interruppi, se la mia
camera fosse piena di gente, quella
bella signora darebbe ad un tempo occhiate
a tutti. — Oh! signor sì. — Sorriderebbe
a chi va e a chi viene,
come a me. — Gioannetti non rispose
nulla. — Io mi stesi nella mia seggiola
a bracciuoli, abbassando la testa,
ed entrai nelle più serie meditazioni. —
Qual colpo di luce? Povero amante!