Pagina:Vico, Giambattista – La scienza nuova seconda, Vol. I, 1928 – BEIC 1964037.djvu/18

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12 idea dell’opera


11La prima delle quali furon i matrimoni, significati dalla fiaccola accesa al fuoco sopra esso altare ed appoggiata all’urciuolo; i quali, come tutt’i politici vi convengono, sono il seminario delle famiglie, come le famiglie lo sono delle repubbliche. E, per ciò dinotare, la fiaccola, quantunque sia geroglifico di cosa umana, è allogata sull’altare tra l’acqua e ’l fuoco, che sono geroglifici di cerimonie divine; appunto come i romani antichi celebrarono «aqua et igni» le nozze, perché queste due cose comuni (e, prima del fuoco, l’acqua perenne, come cosa piú necessaria alla vita) dappoi s’intese che, per divino consiglio, avevano menato gli uomini a viver in societá.

12La seconda delle cose umane, per la quale a’ latini, da «humando», «seppellire», prima e propiamente vien detta «humanitas», sono le seppolture. Le quali sono rappresentate da un’urna ceneraria, riposta in disparte dentro le selve, la qual addita le seppolture essersi ritruovate fin dal tempo che l’umana generazione mangiava poma l’estate, ghiande l’inverno. Ed è nell’urna iscritto «D. M.», che vuol dire: «All’anime buone de’ seppelliti»; il qual motto divisa il comun consentimento di tutto il gener umano in quel placito, dimostrato vero poi da Platone, che le anime umane non muoiano co’ loro corpi, ma che sieno immortali.

13Tal urna accenna altresí l’origine tra’ gentili medesimi della divisione de’ campi, nella quale si deon andar a truovare l’origini della distinzione delle cittá e de’ popoli e alfin delle nazioni. Perché truoverassi che le razze, prima di Cam, poi di Giafet e finalmente di Sem, elleno, senza la religione del loro padre Noè, ch’avevano rinniegata (la qual sola, nello stato ch’era allor di natura, poteva, co’ matrimoni, tenergli in societá di famiglie) — essendosi sperdute con un errore, o sia divagamento ferino, dentro la gran selva di questa terra, per inseguire le schive e ritrose donne, per campar dalle fiere (delle quali doveva la grande antica selva abbondare), e sí sbandati per truovare pascolo ed acqua, e per tutto ciò, a capo di lunga etá, essendo andate in uno stato di bestie, — quivi, a certe occasioni dalla divina provvedenza ordinate (che da questa Scienza si medi-