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328 libro secondo - sezione sesta - capo unic o


grand’esempio dell’infanzia, onde la fanciullezza del mondo travagliava a spiegarsi; che, degli sette ch’appresso novereremo, è un gran fonte della difficultá delle favole. Tanto felicemente seppe Cadmo lasciare scritta cotal istoria con le sue lettere volgari, ch’esso aveva a’ greci dalla Fenicia portato! E Desiderio Erasmo, con mille inezie, indegne dell’uomo eruditissimo che fu detto il «Varron cristiano», vuol che contenga la storia delle lettere ritruovate da Cadmo. Cosí la chiarissima istoria d’un tanto benefizio d’aver ritruovato le lettere alle nazioni, che per se stessa doveva esser romorosissima, Cadmo nasconde al gener umano di Grecia dentro l’inviluppo di cotal favola, ch’è stata oscura fin a’ tempi di Erasmo, per tener arcano al volgo uno sí grande ritruovato di volgare sapienza, ché da esso «volgo» tali lettere furon dette «volgari».

II

680Ma con maravigliosa brevitá ed acconcezza narra Omero questa medesima istoria, tutta ristretta nel geroglifico dello scettro lasciato ad Agamennone. quale Vulcano fabbricò a Giove (perché Giove, co’ primi fulmini dopo il diluvio, fondossi il regno sopra gli dèi e gli uomini, che furon i regni divini, nello stato delle famiglie); — poi Giove il diede a Mercurio (che fu il caduceo, con cui Mercurio portò la prima legge agraria alle plebi, onde nacquero i regni eroici delle prime cittá); — poi Mercurio il diede a Pelope, Pelope a Tieste, Tieste ad Atreo, Atreo ad Agamennone (ch’è tutta la successione della casa reale d’Argo).

III

681Però piú piena e spiegata è la storia del mondo, che ’l medesimo Omero ci narra essere stata descritta nello scudo d’Achille.

682I. Nel principio vi si vedeva il cielo, la terra, il mare, il sole, la luna, le stelle: — questa è l’epoca della criazione del mondo.