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180 libro primo


1154[94*] [CMA3] Le quali cose tutte ad un colpo devono rovesciar il sistema di Giovanni Seldeno, il quale pretende il diritto naturale della ragion eterna essere stato dagli ebrei insegnato a’ gentili sopra i sette precetti lasciati da Dio a’ figliuoli di Noè; devono rovesciar il Faleg di [[Autore:|Samuello Bocarto]], che vuole la lingua santa essersi propagata dagli ebrei all’altre nazioni e tra queste fossesi difformata e corrotta; e finalmente devono rovesciare la Dimostrazion evangelica di Daniello Uezio, che va di séguito al Faleg del Bocarto, come il Faleg del Bocarto va di séguito al sistema del Seldeno, nella quale l’uomo eruditissimo s’industria di dar a credere che le favole siano sagre storie alterate e corrotte da’ gentili e sopra tutti da’ greci.

1155[104]..... onde Pubblio Filone, che ne fu autore, ne fu detto «dittator popolare». Perocché ’l dittatore non si criava senonsé negli ultimi pericoli dentro o fuori della repubblica, e perciò si criava con somma monarchica potestá di poter riformare anco, se fusse di bisogno, lo Stato, conforme con la dittatura il cambiò, se non di Stato, certamente di governo, da libera in aristocratica, per cinque anni Silla. [CMA3] E ’l dittatore si preconizzava dal senato, perché il dicevano, non co’ verbi «creare» o «facere», come de’ consoli, pretori e d’altri maestrali, ma «dicere dictatorem »; ove i romani, sappientissimi delle cose dello Stato, intesero la forza monarchica della dittatura e che i monarchi si fanno da Dio e si acclaman dagli uomini. E perciò non solamente da dittatore, durando, non si appellava, né si rendeva ragione finita la dittatura, ma, riassumendo quello in sé tutti gl’imperi minori, sotto di lui, per dirla con l’elegante espressione latina, «omnes magistratus silebant». Lo che ben avvisò Tacito nel terzo motto degli Annali, ove dice «Dictaturae ad tempus sumebantur», usando una delle due formole de’ legati detti «per vindicationem», per ogniuna delle quali i legatari gli si prendevano di propia autoritá, né avevano bisogno di ricevergli dalla mano dell’erede, le quali formole erano «capito» ovvero «sumito». [SN2] Per le quali ragioni, essendo messa sú di nuovo con nuove rivolte cotal contesa d’intorno alla forma dello Stato popolare, per rassettarla se ne criò Ortensio dittatore, che confermò la legge publilia.

1156Le quali due leggi sono state finora guardate dagli eruditi interpetri della ragion romana per insegnar dalle cattedre a’ semplici giovinetti che con tali leggi fu data a’ plebisciti, o leggi tribunizie, forza eguale alle leggi consolari, e ci lasciarono la repubblica