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sezione duodecima | 253 |
de’ beni vacanti. L’altra riflessione, che piú rileva, è che per l’agrarie si fecero dalla plebe delle grandi rivolte, ma per tali contese eroiche non se ne fece pur una, perché quelle guardavan cosa fuori delle persone de’ nobili e che si potevan avere da’ plebei senza i nobili: ma i connubi, i consolati, i sacerdozi eran attaccati alle persone de’ nobili, e i plebei in tanto l’ambivano in quanto gli godessero insieme co’ nobili. Onde le contese, essendo tutte d’onore in pace, portavano i plebei a fare delle grandi imprese in guerra, come sta proposto nelle Degnitá, per appruovar a’ nobili ch’essi eran degni de’ diritti de’ nobili; come Sestio, tribuno della plebe, una volta il rimpruovera a’ nobili. Laonde conobbero, ma di sottil profilo, questa gran veritá, da una parte Macchiavelli, che disse la cagione della romana grandezza essere stata la magnanimitá della plebe, e dall’altra Polibio, che la rifonde tutta nella romana pietá: perocché (noi lor soggiugniamo) i padri dicevano tutti i diritti eroici essere loro propi, perché «sua essent auspicia» I quali scrittori, entrambi da noi cosí spiegati, possono accusar Plutarco d’invidia, che fa della romana grandezza fabra la romana fortuna, ed avvertire
Torquato Tasso di non averlo ben còlto nella sua Risposta a Plutarco.
1368[996*] [CMA2] E Tacito, che vuole anche con esse propietá delle voci dar i suoi avvisi politici, nel principio degli Annali disse: «ius tribunorum militum», usando un vocabolo generale di diritto, non lo propio e grave d’«imperio». Come con iscienza pur aveva detto, nel verso sopra, «decemviralis potestas»: perché nel primo anno fu imperio legittimo; nel secondo, fermatovisi a forza Appio con gli altri nove, il decemvirato divenne tirannide (come «dieci tiranni» s’appellano sulla storia), e si fu una potestá di fatto, non di ragione.
1369[997] ..... «tribunorum plebis potestas». Lo che dá apertamente a divedere quanto s’intendesse della natura delle cose umane civili Giovan Budino, che vorrebbe nella sua monarchia francese restituita la patria potestá de’ romani antichi!
CAPITOLO TERZO
1370[999]..... al narrare di Pomponio. [CMA3] Dove da farsi questa importante riflessione: che, perciocché la sapienza degli auspíci era stata agli eroi il primo principio di tutte le loro ragioni