Pagina:Vico - Autobiografia, carteggio e poesie varie, 1929 - BEIC 1962407.djvu/184

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conto di una sola vostra testimonianza, v’appiccano una di voi indegnissima taccia di simulato, e che non sia Ella quel padre Bernardo Maria ornato a meraviglia di una santa spartana gravitá, con la quale tal si porterebbe se vivesse tutto solo nel mondo, quale pur si porta pieno di splendore in mezzo alla pubblica luce di rigidissimi religiosi e di gravissimi letterati. Ma la virtú, per lo sentiero che indispensabilmente solo le apre la veritá, tien si dritto in mezzo agli errori dell’ignoranza e le traversie del vizio, che in brieve spazio aggiunge tutti i lontani e corre la sterminata lunghezza deH’avvenire; onde è che i cuori de’ sapienti son creduti indovini e che essi abbian forza e potere sopra le stelle. Vostra Paternitá reverendissima, come se le fosse gionta all’orecchio questa falsa voce, con quanta grandezza d’animo con altrettanta gentilezza d’espressione ha pubblicato al mondo la sua buona grazia di ciò che io, non per presonzione o congettura, ma perché conosceva il vostro petto veracissimo e la vostra anima generosa, come per espressa ordinazion vostra, aveva giá fatto, adornandomi con tutta la letteratura della vostra prima onorevolissima lettera.

Ora scenda Ella con l’alta sua mente nel profondo dell’animo mio, e veda quanto sono umili le grazie che sopra la prima io le conservo per la seconda vostra risposta. Io, per mio sommo pregio, ne ho dato copie ad altri signori approvato» dell’opera mia, i quali l’hanno letta con istima e piacere egualmente sommi, e sopra tutti il signor don Agnello Spagnuolo, che umilissimamente vi saluta; il quale ben tre volte attentissimamente la rilesse, e finalmente, con un bacio che con singoiar rispetto v’impresse, proruppe in queste parole: — Lettera degna d’esser trascelta tra i piú colti scrittori del Cinquecento, la quale, non che ’l vestito e ’l corpo, ha tutta l’anima del favellar grande toscano! — Io invero, se fosse ad altrui toccata la sorte di tanto onore che Vostra Paternitá reverendissima ha fatto a me, direi che la vostra lettera può servire di regola e di norma a chiunque vuole imparare tutte ad un tempo due difficilissime cose, cioè uscire da vecchi errori e apprendere veritá non piú udite; che gli faccia mestieri o d’una pru