Pagina:Vita di Dante.djvu/579

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Per me si va nella città dolente,
Per me si va nell'eterno dolore,
Per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse 'l mio alto Fattore;
Fecemi la divina potestate,
La somma sapïenza, e 'l primo amore.
Dinanzi a me non fur cose create
Se non eterne, ed io eterno duro;
Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate.

Inf. III


"Queste parole di colore oscuro" legge Dante sulla porta d’inferno, ed entra poi con Virgilio. Ma non continueremo quì a dar quì un sunto della Cantica. Uno tale, bello quanto è possibile, fu dato già dal Ginguené. Ma già si sa delle opere piene di bellezze non si può dare un sunto satisfacente; ed è noto quel detto d’Alfieri, quando volle far estratti delle