Pagina:Vita di Dante.djvu/681

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Il Purgatorio non letto, o non letto tutto o non bene, da tanti che si professano ammiratori di Dante per aver letto Francesca e Ugolino, o al più l’Inferno; il Purgatorio è forse in tutto la più bella parte della Divina Commedia, o quella almeno dove meglio si dimostra la più bella parte dell’animo di Dante, l’amore. L’Inferno, quasi tutto ira ed orrore, fu certo soggetto molto conforme alla natura di Dante. Ma gran virtù dell’anime veramente poetiche è la varietà, la scuscettività di sentire ed esprimere affetti diversi, quello principalmente onde si consola quaggiù e si adempie lassù la nostra natura. Dante uscito nel Poema dalla caligine e dalle strette infernali alla luce del sole ed altre speranze di pace e riposo che sorgono nell’esule al toccar la terra straniera; Dante fin dai primi versi del Purgatorio intuona un nuovo canto d’amore, assume un nuovo stile tutto luce, ch’ei più non dismette, salve poche eccezioni, sino al fine. Nel Purgatorio sono gli episodii dell’amico suo Casella, che gli canta la sua