Pagina:Vita nuova.djvu/136

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cxxxvi introduzione

(Tav. 7)

b3 Gli altri Mss. di b
III 11 e nel licente nelucente
13 nella prima che nella prima
V 4 alcuna alcuna cosa
XII 8 fiate uolte
XIII 10 si puo diuidere in quattro parti in quattro parti si può diuidere
propongo(o prepongo) soppongo
XV 3 passione riprensione
7 auiene diuene
XVIII 2 tra esse con esse
3 gli occhi uerso gli ochi suoi uerso
XIX 8 a malnati o malnati
11 om. il v. ell’è quanto di ben può far natura1
20 chi legge chi ci legge
era operazione era delle operazioni
XXI 5 alla parte dinanzi a la precedente parte
8 ne sue operationi ne sua operatione2
XXII 2 del buon padre di buono padre
4 intendeua attendea
giua giuano
6 uedemmo (o uedemo) anemo
9 pietra3 pieta
17 tramettero trametto
distinguero distinguo
XXIII|4 mi paruero certi maparuero certi4
18 Et laltre e altre
20 confortiam consoliam
XXIV 5 considerare sottilmente sottilmente considerare
  1. Il v. non manca nel Ricc. 1118, nel Braidense o nel Marc. IX it. 491, ma che esso sia stato supplito nel loro capostipite mostra il riscontro dogli altri codici che appartengono, come vedremo, al medesimo gruppo, nei quali il verso è omesso. Che il verso si trovi anchein Ash. 679 non fa maraviglia, essendo in esso il testo delle poesie rifatto sulla Giuntina (cfr. p. CXLl). Manca la testimonianza per Marc. IX it. 191 (cfr. p. LI).
  2. Mgl. VII 1103 ha (cfr. tav. 6): non può ritenere le sue operationi ne lui, ma è mutamento più ampio e indipendente; difatti Panc. 9 ci prova che b2 non s’allontanava dalla lezione tradizionale.
  3. Quantunque il Man. X it. 26, il Canoniciano e Bice. 1118 siano tornati alla lezione pieta (Laur. XL 42 ha segnato in margine al. dipieta).
  4. Panc. 9 ha semplicemente paruono, ma il suo affine di b2, cioè Mgl. VII 1103, leggo come gli altri Mss. di b che non appartengono a b3 mapparuero.