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cxliv introduzione

(Tav. 13)

Palat.561 e Panc. 10 K2
III 14 Palat: della mixta, Panc: della mistà della mista1
VI 2 xl lx
XXIV 1 essendo sedendo
XXXIII 1 discreta distrecta


Ma, se non direttamente, K2 può però esser considerato, attraverso a un codice smarrito, come capostipite del gruppo. Intanto esso non ha lezioni secondarie in proprio che non siano passate in Palat. 561 Panc. 10, e sarebbe strano che il suo amanuense, anche se fu il Boccaccio2, trascrivendo da un esemplare che venisse ad essere insieme il capostipite di Palat.-Panc., riuscisse a fare una copia senza la minima alterazione od omissione 3 Inoltre ora Palat. ora Panc. danno indissi della provenienza da K2, perchè certe lezioni di quei due codici hanno la loro spiegazione nel modo particolare come esse lezioni si presentano in K2 stesso. Ad es., in VIII 10 Palat. legge ingnia invece di in gaia (in Panc. mancano, si ricordi, tutte le poesie), e K2 potè veramente dar luogo nel capostipite di Palat.-Panc. a quel frantendimento, perchè ha l'a aperta in fondo e formata con due tratti convergenti in alto, e l’un tratto colla legatura che è fra il g e Va viene a rassomigliare alla prima gamba di un n. In XXIII 21 Palat. ha fermata in luogo di formata e in K2, essendo a questo punto la pergameua ruvida e le lettere non bene formate, l'o appar tale da non far maraviglia che fosse preso per e. Cosi dicasi per l’Allor di Palat. in XXXIII 7: K2 allei, ma l'e può parere un o non ben chiuso e l'i un l nella forma adoperata dopo le lettere panciute. Anche

  1. Anche in XXII 2 Palat. e Ash. leggono et mista (ma qui Panc. amista), e poiché K? in eutrambi i casi legge chiaramente e tutto unito amista, bisogna supporre un codice in cui la parola fosse scritta in modo da dar luogo a simili frantendimenti.
  2. Il fatto che K2 appartenga a un sottogruppo della tradizione boccaccesca e non sia quindi il capostipite di essa, non esclude che possa essere di mano del Certaldese
  3. Si potrebbe citare contro questa mia asserzione il caso di IX 13, dove Pano, legge giustamente disparue e K2 disponi’ (in Palat.-Ash. mancano le divisioni); ma la lezione di Pano, è correzione ovvia suggerita dal v. Ch’elli disparve, che precede di poco (IX 12), la qual correzione, se non si può creder fatta dall’amanuense di Panc., che appar piuttosto ignorante (cfr. tav. 12), potè essere introdotta in qualche immediato ascendente dal copista o da un lettore: che sia correzione è certo, perché la variante dispone risale più su di K2, a k2-mc.