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VITA NUOVA XXIV 10 Questo sonetto ha molte parti: la prima de le quali dice come io mi sentì svegliare lo tremore usato nel cuore, e come parve che Amore m?apparisse allegro nel mio cuore da lunga 3. La lezione ni apparisse allegro nel mio cuore non ha trovato grazia presso i critici. Primo e più fiero il Tod. scrisse : « La frase nel mio cuore.... è una giunta non solo oziosa, ma contraria alla sentenza del sonetto, in cui non dice già il poeta, che Amore apparisse nel suo cuore, ma ch’egli vide Amore venir da lungi, e propriamente da quella stessa parte, da cui vennero poscia Giovanna e Beatrice. Se Amore fosse apparso al poeta semplicemente nel cuore, come avrebb’ egli potuto sapere da qual lato dell’ emisfero ei venisse ; come avrebbe potuto guardare in quella parte, ond* ei veniali Ma non confessai espressa- mente 1’ autore nella prosa successiva^ XXV), ch’egli qui parla d’Amore, siccome fosse sostanza intelligente e corporale? E la sostanza intelligente e corporale, cho si muove a visitare taluno, apparisce forse nel cuore di lui / Io direi pertanto, ehe la clausola nel mio cuore fu intrusa qui da qualche copista, sbadatamente anticipando e replicando la frase medesima, che cade nella linea seguente. Se non che alcuno per avventura potrebbe osservare, che la mentovata clausola fu posta nella divisione per tradurre alla verità prosaica il concetto poetico; per far comprendere cioè, cho quanto è detto nel sonetto di una visione, debba intendersi soltanto di una immaginazione o di un sentimento. Ma io risponderò prima di tutto, che 1* ufficio della di risiane non è che quello di appianare V intelligenza del sonetto nell’ esser suo, senza ponto alterarne o sfigurarne i pensieri ; e che in fatto lo scrittore vi espone, non ciò che nell’ una o nell* altra parte del sonetto s’intenda, ma ciò che nell’ una o nell’ altra parte si dica: poi dirò, che ad ogni modo la cosa sarebbe comportabile, se l’intero dei eoucetti poetici fosse volto alla verità prosaica; ma che ciò non avviene altrimenti nel caso nostro, in cui la contrastata forinola nel mio cuore sfigura alcuna parte della invenzione poetica, lasciandone sussistere qualche altra parte, onde nasce 1111 laido guazzabuglio d’immaginario e di reale ». Il Rajna posteriormente, ma quando erano ancora inedite le osservazioni critiche del Tod., annotava: « Attenendoci al cod. b [— S] e alPediz. Pesarese] non riponiamo nel testo queste parole [nel mio cuore], sembrandoci al tutto improprie, e anticipate «pii per svista di qualche amanuense ». E in ultimo il Casini (p. 213): « allegro nel mio cuore da lunga parte} così hanno anche altri codd., e si potrebbe forse sottilizzando difendere questa lezione. La vulgata ò più naturale. »

- Ristabiliamo anzitutto la verità dei fatti. La lezione da noi accettata è di tutti i Mss. (anche S, cioè il h del Kajna). Di fronte a questa concordia dei testi, se, sia pur * sottilizzando ’, la lezione si può difendere, è nostro obbligo accettarla. Se non che è da guardarsi piuttosto dal sottilizzare troppo, come fa, a mio parere, il