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xlviii introduzione
234. Canzone. Era in pensar d’amor quando trovai.
236. Finiscono le canzoni di Guido di m. Caualchante. Cominciano e’ sonetti del medesimo.
Per gli occhi fere un spirito sottile
237. Morte gentil remedio de’ cattyvi.
238. Voi che por gli occhi mi passante ’l core
Veder poteste quando mi scontrai
239. Un amoroso sguardo spiritale
240. Se merce fosse amica a miei desiri.
241. Canzone de mr°. Antonio da Ferara credendo fusse morto m. Francisco petracha. Io ho gia letto el pianto di Troiani.
247. Risposta fatta per m. Francisco petracha. Quelle pietose rhime in chio maccorsi. (Solo questo verso).
248. Mr. Antonio da Ferara. Donna lardente foco che s’accese.
251. Mo. Antonio suprasc. Lagrime gli occhi el cor sospiri amari.
257. Idem. Non sepi mai che cosa fusse amore.
260. Canzone di Bartholomeo dil Castel di pieue. Cruda seluaggia fugitiua e fiera. (I soli due primi versi).

La Vita Nuova manca delle divisioni.

29. Ambrosiano R 95 sup. (Am)

È una miscellanea di scritture varie (discorsi, relazioni, lettere, ecc., alcune delle quali dirette a G. V. Pinelli), scritte da mani diverse, in diversi tempi. Venne all’Ambrosiana cogli altri codici del Pinelli nel 1609, e vi ebbe in principio la segnatura F. 326. La copia della Vita nuova (Vita Nuova di Dante) di mano del sec. xvi, sta a cc. 229-251: la parte prosastica c’è tutta, ma delle poesie c’è soltanto il primo verso, e del sonetto del § XXXIV tutto il primo cominciamento e il primo verso del secondo. Ha le divisioni al loro posto.

Quanto alla distinzione dei paragrafi, si trova apposito segno in principio dei nostri III, IV, VIII, IX, XIII-XVII, XXI-XXIV, XXVI e XXVII; e oltre a ciò cominciano a nuova linea i § II, XX e XXVIII (e anche le parole che seguono quivi stesso alla rubrica latina), e, naturalmente, tutti i paragrafi che vengon dopo a quelli che terminano con una poesia. Il copista è piuttosto materialone; ma una seconda mano ha corretto e supplito in alcuni luoghi. Alcune annotazioni in margine di cose, parole o forme notabili (dubitosamente, mantenente, serventese ecc.) sono invece di mano del copista, che le avrà riprodotte dal suo esemplare1.

  1. Una copia di questo codice fatta da L. A. Muratori si conserva nella Biblioteca Estense (Archivio Muratoriano, filza II, fasc. 12°). È un Ms. di tre quaderni, di carte nn. 24 in tutto, e la Vita Nuova occupa le cc. 1a-23a: