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lii introduzione
33. Marciano ital. IX, 491

Cartaceo del sec. xvi, di cc. 86 numerate e 2 bianche, di mano ordinata e corretta, con iniziali colorate. È mal legato, essendo stravolto il foglio Ciiij. Venne acquistato dalla Biblioteca di S. Marco nel 1890.

Contiene: La Vita Nova Dante Alighieri Fiorentino Per Beatrice (cc. 1a-42a); quattordici fra canzoni e ballate di Dante nel Braidense AG, XI, 5 (cc. 42b-64b); sette sonetti pur di Dante, come nel Braidense stesso (cc. 65a-67a); le 16 rime di Guido Cavalcanti, che pur quivi seguono (cc. 67b-76b); e in fine (cc. 76b-84b), anonime e di seguito, senza alcuna distinzione, a quelle del Cavalcanti, alcune rime di Cino, corrispondenti ai nn. 1, 3-6, 8 nella tavola che abbiam sopra offerta del Braidense, e le due canzoni di Guittone.

Nella Vita Nuova mancano le divisioni.

34. Biblioteca Nazionale di Napoli XIII, C, 9 (N)

Cartaceo, del sec. xvi, di cc. 77 num., legato in cartone rivestito di tela. Si nota nell’interno della coperta anteriore, una vecchia segnatura, XIII. c. 5; più in alto, sur un cartellino, 28; e sul cartone, di mano più antica, 22; sotto il 22, ma un po’ più a destra, Di Siluio Ponteuico | MDLXXX. Nell’interno della coperta posteriore si legge: mi costa lire otto di moneta di Genoua. È formato da 3 quaderni di otto fogli e da 2 di sette fogli, più un mezzo foglio aggiunto in fine e cucito coll’ultimo quaderno. Contiene:

(cc. 1a-27a) Vita nona del preclarmo. Poeta Dante Aligieri.

(cc. 27b-47b) Canzoni del preclarmo. Dante Aldigieri. Le stesse e nello stesso ordine che nel codice Braidense, con una in più (Le dolci rime d’amor ch’io solia), posta fra Amor che movi e Io sento sì d’amor, come abbiamo notato per il Trivulziano 1050. In fino: Finise le Canzone de m. Danti.

(cc. 48a-49b) Sonetti del Medesimo Dante, o sono quei sotte sonetti che abbiam veduti nel Ms. Braidense e nel Trivulziano 1050.

(c. 49b) M. Bosone a manoel giudeo essendo morto Dante. Duo lumi son di nuouo sparti al mondo.

(c. 50a) Risposta di manoel giudeo. Questa intitolazione ed anche il sonetto precedente col rispettivo titolo, sono della medesima mano che scrisse la Vita Nuova e lo rime di Dante, ma paion scritti un po’ posteriormente. Il sonetto che segue all’ultima intitolazione, cioè la risposta di Manoel Giudeo (‛Io che trassi le lagrime dal fondo’), è invece di mano diversa, simile a quella di alcune postille che si riscontrano più oltre (c. 52a, 54a, 57a....), nelle quali sono citate la quarta divisione della poetica del Trissino (1529) e le Istituzioni di Mario Equicola (1541): è anche questa seconda mano certamente anteriore al 1580, perchè il Pontovico che apparisce, come abbiam visto, possessore del codice in quest’anno, aggiunse in alcune carte (58a, 55a, 56a 57a) altre annotazioni di seguito a quelle del copista di